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Due giorni a Napoli-Atalanta, sfida che andrà in scena sabato alle ore 12:30 presso lo Stadio Diego Armando Maradona. Il tecnico degli azzurri, Antonio Conte, presenta la sfida in conferenza stampa dal centro sportivo di Castel Volturno: “C’è un’insidia di una squadra forte che l’anno scorso ha vinto l’Europa League battendo in finale il Bayer Leverkusen che period imbattuta da tante gare. È stabilmente in Champions League, va annoverata tra le squadre forti. Va dato merito al membership, a Giampiero Gasperini che in questi anni ha fatto un lavoro straordinario. È stato anche un mio allenatore, quando avevo qualche infortunio alla Juve chiedevo di giocare nella sua Primavera. Tramite il lavoro, ha fatto grandi cose. Magari l’Atalanta potrebbe sottovalutare questa partita, visto ciò che è successo l’anno scorso. Sono strutturati per la Champions League, chi come noi non gioca le coppe può essere avvantaggiato perché lavora ma la struttura della nostra rosa è lontana da quelle delle altre”.
LOBOTKA E GILMOUR – “Lobotka è in fase di recupero, alle battute finali, sarà pronto per la prossima gara. Su Gilmour ve l’ho sempre detto, period un mio cruccio perché meritava di giocare ma Lobo faceva delle prestazioni eccezionali. Conosciamo il valore di Billy, sono molto contento che sia con noi, è giovane, può fare grandi cose per tanti anni nel Napoli”
LAVORI IN CORSO – “Continuo a fare il discorso dei lavori in corso perché in 4 mesi non puoi aver trasmesso tutto ciò che c’è da trasmettere. Ho trovato ragazzi disponibili a voler migliorare sotto tanti punti di vista e preparati. La disponibilità è alla base di tutto e non è scontato avercela. Questo ha accelerato il percorso. Io ribadisco un concetto e mi auguro di essere smentito: dico che in una situazione di costruzione hai bisogno di effettuare un determinato percorso per crescere e arrivare a certi livelli. Si può dire quel che si vuole ma la mia esperienza mi cube che non dobbiamo fare salti multipli e fare solo il nostro percorso. Siamo in un momento molto positivo ora, accadrà che ce ne saranno di meno positivi ma non dovremo discostarci da questo discorso”.
L’ATALANTA – “Non so se questa con l’Atalanta può essere definita da scudetto, sicuramente è tra due squadre che cercheranno di entrare in Europa. Loro ci sono già, dalla porta principale, il nostro obiettivo è entrarci. Loro sono una realtà consolidata, che li ha visti negli anni essere presenti in una competizione che oggi è la più importante. Penso che ci sia stata la ciliegina sulla torta che conferma la crescita di questa squadra, non si vince l’Europa League a caso. L’Atalanta ha costruito un percorso e non mi sorprende trovarla essere oggi tra le squadre che competeranno per un posto in Europa con noi. Sfida scudetto? Lo lascio decidere a voi. Loro per noi sono un esempio, perché in questi anni hanno messo mattoni su mattoni, sono andati through giocatori importanti come accaduto a noi. Il Napoli ha perso giocatori importanti e sostituiti con giocatori all’altezza. Va dato merito a Gasperini, ho visto la partita con l’Arsenal. Di fronte ci sarà una squadra forte, non lo faccio per piangeria ma sono complimenti. Che possa essere d’esempio per noi per ambire a cose importanti”.
FASE DIFENSIVA E OFFENSIVA – “Alla presentazione dissi in maniera chiara che il Napoli aveva subito 48 gol ma non si doveva dare la colpa ai difensori o ai portieri, ma alla fase difensiva. Oggi in si dà il merito a tutti i giocatori che fanno la fase difensiva. Così come il gol con il Milan, abbiamo toccato tutti e tre i settori. Quando c’è da difendere si è ritrovato lo spirito di sacrificio, l’essere uniti. Succede anche nella fase offensiva che si attacca tutti insieme. Non mi è mai piaciuto dare meriti e demeriti ai singoli giocatori, siamo tutti coinvolti nelle due fasi. Dopodomani sarà un check probante perché affronteremo la squadra con il miglior attacco. Cercheremo di essere preparati, organizzati. Il primo pensiero sarà di fare gol e il secondo di non subirlo, un po’ una conseguenza”.
MIRACOLO SCUDETTO – “Sono molto credente e praticante, quindi conosco solo una persona che fa miracoli. Io prego sempre, lo faccio anche per la squadra. Nelle mie preghiere oltre la mia famiglia ci sono i miei calciatori, che possano stare bene. Personalmente io, i calciatori e il membership possiamo andare uniti e compatti per costruire qualcosa di importante che duri nel tempo. Poi si cube sempre che Dio vede e provvede, questo è fuori dubbio. Non deve mancare il nostro apporto, lavorare tanto e metterci a disposizione. Calciatori, magazzinieri, il cuoco, il fisioterapista, tutti per creare qualcosa di bello che possa dare in un campionato punti in più. Non dobbiamo sbagliare niente da questo punto di vista. Non siamo nelle condizioni di permetterci di sbagliare qualcosa. Miracoli calcistici ce ne sono stati, noi possiamo lavorare aiutando chi li fa i miracoli”.
PALLONE D’ORO – “Lascio giudicare a chi lo deve fare. Ho tanti pensieri”.
L’ENTUSIASMO – “L’entusiasmo per noi deve essere benzina, quindi lo vedo come una cosa positiva. Sarò l’ultima persona a spegnere l’entusiasmo che c’è attorno al Napoli. Dobbiamo alimentare questa passione venendo qui ogni giorno e lavorando con un solo pensiero in testa, cercando di rendere i nostri tifosi orgogliosi. Al di là del risultato, dobbiamo dimostrare senso di appartenenza. La serata di Milano, sentirli parlare a tremendous partita ci deve riempire il cuore, dare forza. Nella fatica, nell’allenamento deve darci quel qualcosa in più per superare. Non sarò mai una persona che cercherà di smorzare l’entusiasmo. Farò in modo che i tifosi sognino il massimo per il Napoli. Noi comunque abbiamo iniziato un percorso per dare qualcosa di importante e stabile per Napoli, per il presidente e soprattutto per i tifosi che meritano grandi gioie e soddisfazioni”.
POLITANO – “Matteo è stato il primo a lanciami questa concept, perché ha detto ‘Mister, se c’è bisogno di dare man forte e abbassarmi in alcune partite, anziché abbassare un centrocampista, ci sono’. Lo sta facendo in maniera perfetta, ma anche Ngonge contro il Lecce lo ha fatto nella maniera giusta. Abbiamo bisogno di giocatori tecnici lì davanti però quando alcune squadre attaccano i cinque canali serve abbassarsi. Tante cose sono sdoganate a livello tattico, c’è ampiamento a livello culturale, un’evoluzione tattica. A Politano non chiedo se il terzino resta basso. Quando parlo di fase difensiva non mi riferisco solo ai quattro difensori”.
TIPO DI GARA – “Con l’Atalanta bisogna arrivare preparati, oggi ho rotto le scatole ai giocatori per far capire alcune situazioni. La partita di calcio non va solo giocata ma anche preparata. Noi dobbiamo essere bravi a far vedere al calciatore cosa accadrà la domenica e se li prepari anziché pensare solo a noi stessi gli dai delle soluzioni. L’Atalanta gioca un calcio fisico e dà pressione in ogni zona di campo, quindi devi prepararla in maniera accurata”.
TUTTI INSIEME – “Voglio chiarire ancora una volta che il Napoli vince e il Napoli perde, non c’entra niente Conte vince e Conte perde. Capisco anche alcune situazioni, ma sono rimasto sbalordito e interdetto dopo Inter-Juve a leggere che io godevo. Il concetto deve essere unico: noi vinciamo, noi perdiamo. Io vengo infastidito molto da queste cose e mi auguro che in futuro non vengano fatte queste distinzioni. Noi siamo un’unica cosa, facciamo bene tutti insieme o facciamo male tutti insieme. Questi meriti temporanei li dobbiamo dividere bene. In futuro, eventualmente, dovremo essere bravi advert assorbire le critiche. Sto da tanto in questo mondo e so che se la squadra non subisce gol e Politano è l’emblema, quando subiremo gol si dirà ‘Eh ma Politano sta troppo basso’. Vi chiedo, chiedo all’ambiente di Napoli di essere compatti e dividere tutto. Stiamo facendo bene ma per farlo c’è bisogno di tutti gli elementi del membership. Tutti quanti partecipiamo alle vittorie e tutti quanti dobbiamo partecipare alle sconfitte”.