Una partita per il Regno: Francia contro Argentina, ovvero Mbappé contro Messi, compagni nel PSG e gioielli del padrone di casa, l’emiro Al-Thani. A pensarci bene, la finale non poteva essere che questa. Il regno va oltre il Qatar. Leo insegue la storia e Maradona, vuole la sua prima Coppa del Mondo. Kiki vuole il secondo titolo, a 24 anni, come solo Pelé. In Qatar, Messi ha definitivamente vinto il duello con CR7. Domenica, Mbappé può confermarsi il più forte, come già dicono i suoi numeri, compresi ovviamente quelli dei guadagni.
Le sorprese sono finite ai quarti di finale, ma guai a dire che non è stato il Mondiale delle sorprese, solo perché domenica si sfideranno le squadre più forti dei campioni più bravi. Le sorprese ci sono state e sono state tante, poi è normale che in fondo arrivino i più forti, sennò sarebbe il Mondiale dei bidoni. Mbappé contro Messi, due numeri 10 atipici, se pensiamo all’essenza estetica del numero, due giocatori invece totali, peraltro entrambi con 5 gol in Qatar, perché la finale vale anche il titolo dei bomber (a quota 4 ci sono Giroud e Fernandez: da questi 4 non si scappa).
L’Argentina è partita piano, perdendo al debutto contro l’Arabia Saudita (la prima sorpresa, poi è chiaro se quasi sempre quelli forti riescono a rialzarsi), crescendo da una partita all’altra e giocando contro la Croazia la partita perfetta, quella che andava giocata, in quel momento e contro quell’avversario. La Francia invece ha fatto irruzione nel Mondiale da vero campione in carica, ha preso ha spallate il suo girone, cedendo poi con la Squadra B alla Tunisia, a qualificazione acquisita (un po’ meno sorpresa, questa). Messi s’è salvato ai rigori contro l’Olanda e con 4 rigori a favore in 6 partite ha avuto una buona mano dal destino (non dagli arbitri, è diverso).
Un rigore ha aiutato anche la Francia, ed è quello che ha sbagliato l’inglese Kane. Deschamps ha sofferto l’Inghilterra (Southgate è l’unico ct che può dire in finale potevamo anche esserci noi) e in qualche modo anche il Marocco, pur stando avanti nel punteggio per 85 minuti più recupero.
Koundé e Konaté sono più forti di Pavard e Upamecano, così come Enzo Fernandez e Julian Alvarez (per Lautaro) sono stati “acquisti” importanti che Scaloni ha scovato cammin facendo. La Francia avrà un giorno in meno per recuperare la fatica delle semifinali, 24 ore che forse farebbero comodo a Mbappé per recuperare dalle botte che gli hanno rifilato i giocatori del Marocco. Alla settima partita in meno di un mese può contare, ma non farà la differenza. La Francia, alla quarta finale negli ultimi 7 Mondiali, come tutti quelli che hanno vinto, sa come già come si fa e anche per questo è la nostra favorita. Anche se sarà un po’ più dura di 4 anni fa a Mosca.
@GianniVisnadi