Il nuovo tonfo dell’Italia nella sfida con la Macedonia del Nord a Skopje rinnova le difficoltà degli azzurri e proietta la Nazionale verso il match con l’Ucraina – in programma per domani sera alle 20.45 – all’insegna di un solo slogan: è obbligatorio vincere. Un tonfo che affonda le sue radici in numerose motivazioni, non ultimo il poco tempo a disposizione di Spalletti prima delle sfide, ma che mette un bagaglio non indifferente di responsabilità anche sulle spalle di Gianluigi Donnarumma, non perfetto sulla punizione di Bardhi. Per rifarsi Donnarumma e l’Italia tutta avranno a disposizione quindi il match di San Siro, che si preannuncia particolarmente caldo proprio per il portiere del PSG, legato a questo stadio da sentimenti contrastanti. Stadio che accoglierà nuovamente Donnarumma per Milan-PSG di Champions League il prossimo 7 novembre. Soprattutto perché incombe l’ombra di Guglielmo Vicario, fra i migliori portieri di Premier League in questo inizio e possibile sostituto del parigino. Senza dimenticare che c’è anche Alex Meret, che con Spalletti ci ha vinto uno scudetto.
FISCHI – La domanda è lecita: i tifosi del Meazza accoglieranno nuovamente Donnarumma con una pioggia di fischi? “Nuovamente” perché Gigio già in due episodi è stato fischiato a San Siro con la maglia della Nazionale. Fischi che si ricollegavano principalmente al suo addio al Milan, per accasarsi all’ombra della Tour Eiffel e soprattutto per andare incontro advert un contratto ben più cospicuo di quello che avrebbe percepito a Milano.
EP.1 ITALIA-SPAGNA – I primi fischi a San Siro con la maglia azzurra Donnarumma li riceve il 6 ottobre 2021, a pochi mesi dalla vittoria (da eroe) degli Europei 2021. Quel giorno l’Italia affronta la Spagna in semifinale della Nations League e nella conferenza pre-gara il portiere prova advert esorcizzare i possibili fischi, anticipati da uno striscione poco gioviale della Curva Sud, dichiarando: “Mi dispiacerebbe se San Siro mi fischiasse, al Milan ho dato tutto”. Un tentativo che però non aveva spento la rabbia dei tifosi, che durante il match avevano riempito di “buuhhh” e fischi l’estremo difensore. L’esito del match è noto: 1-2 in favore degli iberici e biglietto per la finale 3°- 4° posto poi vinta contro il Belgio.
EP.2 ITALIA-INGHILTERRA – Il secondo episodio, più recente, risale invece al 23 settembre 2022 e corrisponde advert un’altra sfida di Nations League, questa volta tra Italia e Inghilterra e valida per il girone. Anche in questo caso Donnarumma non period stato accolto nella maniera migliore, sebbene i fischi fossero stati decisamente meno rispetto alla gara dell’anno prima. E l’esito period stato migliore, con l’Italia in grado di superare l’Inghilterra (per altro senza subire gol) grazie advert una rete di Raspadori. Nella conferenza prepartita quella volta period stato Leonardo Bonucci, allora capitano degli azzurri, a difendere il portiere: “E’ gente senza cervello: non vedo perché fischiare chi rappresenta l’Italia e ha fatto una scelta professionale. Dai 40 mila e passa di San Siro mi aspetto che ci aiutino, con orgoglio, a battere di nuovo (dopo la finale di Wembley ndr) l’Inghilterra. È stata una grande vittoria, nel calcio si ha spesso la memoria corta, ci si focalizza troppo su quello che non va”.
EPISODIO 3? – Parole di un anno fa – quelle di Bonucci – che però risuonano molto attuali se riportate sulla situazione dell’Italia che si approccia alla sfida con l’Ucraina. Paradossalmente, oggi Bonucci è fuori dalla Nazionale, mentre l’allora decisivo Raspadori può sperare di essere nuovamente protagonista con la squadra di Spalletti. C’è attesa per vedere come verrà accolto Donnarumma questa volta, per capire se dagli spalti si darà retta all’appello di Ciro Motionless, il nuovo capitano degli azzurri, che dopo la Macedonia aveva dichiarato con le lacrime agli occhi: “E’ il momento di essere ancora più uniti”.
NON PUO’ SBAGLIARE – Congedato il lato tifosi, rimane la difficoltà di Donnarumma nell’esprimersi advert alti livelli e nell’essere decisivo. Molti gli errori accumulati nel tempo – dal tiro non neutralizzato ai playoff dei Mondiali, alla ricaduta di due giorni fa – che lo mettono, almeno sulla carta, in discussione agli occhi di tutti. Gigio è chiamato a dare risposte e a scacciare l’thought di ballottaggio, proprio a San Siro, il luogo più difficile dove farlo per lui che da San Siro è partito nel 2015 al suo esordio in Serie A e dove domani torna per una partita decisiva. Vicario scalpita, Meret guarda interessato, ma quella con l’Ucraina sembra avere sempre più le sembianze della “partita di Gigio”: in positivo come tutti si augurano o in negativo. Appuntamento a domani ore 20.45 stadio San Siro.