Dopo Pogba, Fagioli. Se c’è una società che in questi mesi è stata vittima del comportamento illecito o scorretto dei suoi calciatori, questa è la Juventus. Perché un conto è perdere un giocatore per infortunio, un altro è imbattersi, una volta ancora, nelle maglie della giustizia. Penale e sportiva.
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Sia Pogba che Fagioli hanno operato all’insaputa del membership. Il primo, più o meno candidamente, l’ha ammesso, essendosi fatto aiutare da un medico amico. Il secondo perché la fattispecie per la quale è indagato (scommesse su piattaforme illegali) riguarda ovviamente solo l’ambito personale. Detto che nessuno dei due è stato ancora giudicato (anche se Fagioli si è autodenunciato alla Procura Federale), sappiamo che Pogba verrà squalificato almeno per due anni, mentre Fagioli rischia da 25 mila euro di ammenda a tre anni di cease. Nel caso Pogba il danno è certo ed evidente. Per Fagioli tutto va soppesato e verificato. Ma, almeno a livello di immagine, la vicenda getta ombre scure sulla carriera del giovane centrocampista.
Fabrizio Corona, che già nel recente passato, aveva parlato di Fagioli come di persona affetta da ludopatia, ha promesso per il pomeriggio di oggi – e precisamente alle 18 – un altro nome di calciatore implicato nel vortice delle scommesse. Si tratterebbe – a suo dire – di un nome grosso, rispetto al quale quello di Fagioli non sarebbe nulla.
Immagino con quanta trepidazione alla Juve (ma anche in altre squadre) si stia attendendo questa rivelazione che potrebbe alterare, una volta di più, i già delicati equilibri del calcio italiano. Ma una certezza c’è: i giocatori della Juventus, oltre a rovinarsi con le proprie mani, stanno rendendo un pessimo servizio al membership. E presto o tardi qualcuno chiederà loro il conto. Immagino che sarà salatissimo.