Ospite a OpenVar, il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ha analizzato le decisioni arbitrali più complesse della 16a giornata. Questa l’analisi:
MANCATA ESPULSIONE A MALINOVSKYI – Perentoria la posizione di Rocchi sulla mancata espulsione a Ruslan Malinovskyi in Genoa-Juve: “E’ un mancato rosso anche se Massa non percepisce l’entità del fallo. Period una decisione da prendera al monitor con on discipline evaluation. Ho chiesto ai ragazzi di essere molto duri e severi su questi interventi. Se qualcuno si fa male dipende da noi che non abbiamo tutelato la loro incolumità”.
MANO DI BANI – Sul rigore non concesso per fallo di mano di Bani, sempre durante Genoa-Juve, dalle immagini si comprende che il Var nella decisione tiene conto della deviazione di ginocchio prima del tocco di mano: “La devia col ginocchio, per me non è punibile”. La risposta di Rocchi: “Ci sono dei movimenti del braccio che portano a un’interpretazione più soggettiva, mentre se il braccio fosse stato rigido sarebbe stato rigore sempre. Non è però sufficiente per non assegnare il rigore. Non lo consideriamo un errore da 100% da Var, ma per noi è più rigore che no. La deviazione diventa fondamentale solo se la palla cambia radicalmente direzione”.
MANI DI GILA – Episodio simile a quello di Bani è il tocco di mano di Gila in Lazio-Inter. In questo caso però Rocchi spiega che la deviazione del corpo è netta e quindi rende il tocco di mano non punibile: “Questo per noi non è punibile. Qui il tocco del corpo cambia radicalmente la direzione, è quasi un’auto giocata. Sarebbe punibile se il tocco col braccio fosse volontario per aggiustarsi la palla”.
RIGORE TOLTO AL FROSINONE – Per quanto riguarda il rigore tolto al Frosinone nella gara contro il Lecce dopo l’intervento del Var, questa è l’analisi: “La decisione è stata corretta dal Var in maniera giusta. E’ l’attaccante a commettere fallo”.