LA DOPPIA FINALE CON IL NAPOLI E IL TRIONFO DEI BERICI
Il Vicenza di Guidolin si guadagna sul campo il doppio confronto di finale con il Napoli e sogna in grande. I partenopei, infatti, non stanno vivendo un periodo brillante e il cambio in panchina ne è la riprova. La gara di andata si gioca al San Paolo giovedì 8 maggio 1997.
In uno stadio gremito, è una prodezza acrobatica di Pecchia al 21’ del primo tempo a dare la vittoria ai partenopei. Gli azzurri spingono alla ricerca del raddoppio ma Brivio con due grandi parate gli cube di no. Nel finale il solito Cornacchini fallisce il pareggio.
Tutto però deve decidersi nella sfida di ritorno giovedì 29 maggio allo Stadio Menti. Qui il Vicenza, trascinato da un pubblico caloroso, fa la storia, ribaltando la sconfitta dell’andata.
Guidolin manda in campo i berici con il 4-4-2. In difesa, davanti a Brivio, Sartor e Beghetto sono i due terzini, con Viviani arretrato a difensore centrale in coppia con capitan Lopez. A centrocampo i due esterni sono Gentilini e Ambrosetti, mentre Di Carlo e Maini agiscono da interni. Davanti tandem composto da Murgita e Cornacchini.
La partita è trasmessa in diretta in chiaro su Rai Due. Al 21’ Maini impegna con una girata di testa Tagliatela, il portiere del Napoli respinge corto e ancora il centrocampista biancorosso è il più rapido di tutti a ribadire in rete per l’1-0. Il Vicenza attacca per tutto il primo tempo e Taglialatela è attento e concentrato a negare il gol a Gentilini, autore di una conclusione angolata.
Il secondo tempo è più equilibrato, e vede il Napoli creare pericoli in contropiede ai biancorossi quando ha i giusti spazi. Su rapida verticalizzazione Nicola Caccia colpisce un palo clamoroso. È un po’ lo sliding doorways del confronto. Dall’altra parte il solito Tagliatela nega la doppietta a Maini, autore di un altro stacco di testa pericoloso.
I tempi regolamentari si chiudono in parità sull’1-1 fra la gara di andata e quella di ritorno, e per decidere la vincitrice della Coppa Italia 1996/97 sono necessari i tempi supplementari. In avvio Caccia perde la testa e rifila una gomitata al volto a Viviani: l’arbitro Braschi di Prato estrae il rosso diretto e lascia in inferiorità numerica i campani.
Il Napoli, con l’uomo in meno, fa fatica, e il Vicenza, sospinto dai suoi tifosi, preme sull’acceleratore. Iannuzzi, che aveva rilevato dopo pochi minuti del primo tempo l’infortunato Ambrosetti, mette a lato di un soffio nel primo tempo supplementare.
Nel secondo i berici vanno a segno due volte proprio nei minuti conclusivi. Al 118’ Di Carlo conquista una punizione dal limite dell’space per i biancorossi, in posizione leggermente defilata sulla destra. Lopez tocca corto per Beghetto, che indirizza il pallone verso la porta del Napoli. Il tiro non è irresistibile, ma Taglialatela respinge male e Maurizio Rossi è lesto advert approfittarne e a trovare da due passi il tap-in che porta il Vicenza sul 2-1 complessivo, facendo esplodere il Menti.
“Non ho mai sentito in vita mia un boato così forte come dopo il gol di Maurizio Rossi, i 20 mila dentro lo Stadio in quel momento hanno capito che per la prima volta nella sua storia il Vicenza poteva vincere un trofeo importantissimo”, dirà il tecnico Guidolin.
L’apoteosi per la squadra di Guidolin arriva proprio negli ultimi secondi dell’extra-time al 120’: incursione centrale di Iannuzzi, che, con il Napoli in bambola, taglia in due la difesa e batte con freddezza Taglialatela dall’interno dell’space. Poco dopo arriva il triplice fischio di Braschi e inizia la festa del Vicenza, con capitan Lopez che può alzare al cielo la Coppa Italia consegnatagli dal presidente della LNP (Lega Nazionale Professionisti) Franco Carraro.
Sarà l’unica mai vinta dal membership nella sua storia, che conquista anche la qualificazione alla Coppa delle Coppe nella stagione seguente. Un trionfo reso ancora più epico dal caos societario vissuto nel corso della stagione.
«È un risultato incredibile, straordinario – dirà a caldo a “TVA” il Direttore generale Sergio Gasparin, visibilmente commosso -, che voglio dividere con i ragazzi, con il tecnico e con il pubblico, che ci ha aiutato in maniera indescrivibile a raggiungere questo traguardo sognato per tutta la vita a Vicenza. È la prima volta del Vicenza, non tanto di andare in Europa, quanto di vincere la Coppa Italia. Oggi per una società che ha compiuto dei piccoli grandi miracoli con un tecnico e dei giocatori che hanno fatto a loro volta una grande impresa, e per un compagno fedele, il pubblico straordinario che ci ha accompagnato, credo fosse giusto che sulla nostra bandiera biancorossa ci fosse anche il verde, e quindi un tricolore, come quello della Coppa vinta oggi»
«Una Coppa che porta incisi sul suo piedistallo in oro i nomi delle grandi squadre che hanno vinto il trofeo, cui oggi si aggiunge anche il nome di una piccola squadra. Un membership di poche risorse economiche, di grandi idee e di un grandissimo cuore. Un membership che meritava questo grande traguardo, questo risultato, che ha voluto con tutto sé stesso. Lo dedico a tutti quelli che hanno lavorato con noi in questi 8 anni e che oggi vorrebbero essere con noi a festeggiare. A Pieraldo Delle Carbonare, a Gianni Sacchetto. Il risultato è loro per quello che hanno posto e sono riusciti a fare all’interno di questa società. Ed è anche nostro per quello che siamo riusciti a fare nel corso di quest’anno. Ed è anche del pubblico, che ci ha sempre sostenuto nei momenti difficili. So solo dire grazie».
Ai microfoni interviene anche la bandiera Mimmo Di Carlo, che risulta in qualche modo profetico: «Vittoria sofferta sicuramente, c’è stato il gol di Maurizio Rossi che ci ha aperto le porte dell’Europa – commenta -. È stata una partita equilibrata ma alla high-quality il nostro grande cuore è venuto fuori. Speriamo l’anno prossimo di andare a giocare con il Chelsea».
Il tecnico Francesco Guidolin non ha dubbi: «È il trionfo di una società che ha fatto le cose con serietà e ha raggiunto un traguardo memorabile, che passerà alla storia. Quest’anno siamo l’unica squadra italiana che può alzare una Coppa al cielo. E questo è un primato che resterà nella storia, oltre al fatto che andremo in Coppa delle Coppe e che abbiamo vinto per la prima volta la Coppa Italia».
«Un risultato eccezionale, che va associato all’8° posto in campionato, dire irripetibile è poco per una squadra come il Vicenza».