L’Inter è campione d’Italia prima degli Europei. I nerazzurri vincono lo Scudetto come tre anni fa, ma c’è un’enorme differenza nella gestione del passaggio da una stagione all’altra. Dal pessimismo che si respirava si è passati a un’aria di giustificato ottimismo.
TRE ADDI – Nel 2021 il ridimensionamento ordinato dal presidente Steven Zhang portò al divorzio con l’allenatore Antonio Conte e costrinse i dirigenti Giuseppe Marotta e Piero Ausilio a cedere due pezzi pregiati del calibro di Romelu Lukaku al Chelsea e Achraf Hakimi al Paris Saint-Germain.
TRE RINNOVI – Ora è tutta un’altra storia. Infatti, conquistata la seconda stella, l’Inter riparte da tre determine fondamentali nella squadra. Mancano ancora gli annunci ufficiali, ma il membership ha praticamente blindato con dei nuovi contratti (più ricchi e più lunghi) l’allenatore, il capitano e il vicecapitano: Simone Inzaghi, Lautaro Martinez e Nicolò Barella.
OAKTREE – Si tratta di un gran bel biglietto da visita della nuova proprietà, passata subito dalle parole ai fatti. Il fondo statunitense Oaktree sta dimostrando di voler portare avanti un progetto per il bene dell’Inter, oltre che per i propri interessi com’è inevitabile che sia. D’altronde un primo indizio fondamentale è stata la totale fiducia rinnovata subito all’space sportiva.
NUOVI CACCIATORI – In pratica squadra e dirigenza vengono messe nelle condizioni ideali per continuare a competere ai massimi livelli in Italia. Anche perché, rispetto a questo campionato dominato, l’anno prossimo ci sarà molta più concorrenza. Le “lepri” nerazzurre dovranno “schivare le fucilate” dei nuovi “cacciatori” (Marotta dixit): Paulo Fonseca al Milan, Thiago Motta alla Juventus e Antonio Conte al Napoli. Ne vedremo delle belle.