
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E’ una situazione paradossale, quasi surreale, quella nella quale la Juventus si avvicina al match di questa sera con il Verona, posticipo della 27esima giornata di Serie A. I bianconeri, che a gennaio avevano accumulato in distacco massimo di 16 punti dalla testa della classifica, con una vittoria contro l’Hellas potrebbero portarsi a -6 punti dall’Inter capolista, -5 dal Napoli e -3 dall’Atalanta, con lo scontro diretto con la squadra di Gian Piero Gasperini in programma domenica prossima all’Allianz Stadium, nel posticipo domenicale della 28esima giornata.
I PAREGGI, CHE RIMPIANTO! – Quella che sta vivendo la Juventus in queste ore è una situazione paradossale per due motivi. Da una parte, la posizione attuale dei bianconeri non fa altro che aumentare il rimpianto per alcuni fra i tantissimi pareggi (ben 13) che la Vecchia Signora ha collezionato in questo strano campionato. Perché se è vero che alcuni fra questi pareggi, per come si erano messe le partite in questione, sono da considerare come punti guadagnati (advert esempio il 4-4 con l’Inter dopo che la Juve period stata sotto 4-2, o il 2-2 con il Bologna dopo il vantaggio felsineo di due gol), tante altre fra queste “X” sono state più simili a delle sconfitte che a dei pareggi.
E pensiamo advert esempio al 2-2 con la Fiorentina, una gara che la Juventus avrebbe meritato di vincere, all’1-1 con il Lecce col gol subito al 93′, all’1-1 con il Torino, in un derby che la squadra di Motta avrebbe potuto chiedere prima di incassare il pari granata. Ecco, provate solo advert aggiungere questi 6 punti che ‘mancano’ e immaginate come sarebbe potuta essere oggi la classifica della Juventus.
CLIMA SURREALE E CONTESTAZIONE – Dall’altra parte, e qui arriva l’elemento davvero paradossale, la Juventus sta vivendo la vigilia di una partita che potrebbe riavvicinarla in modo inaspettato alla lotta per lo Scudetto in un clima di tensione e di contestazione che, nella Torino bianconera, non si vedeva da anni.
L’eliminazione dalla Coppa Italia con la clamorosa sconfitta ai rigori contro l’Empoli infatti ha aperto almeno tre fronti: il fronte interno, nel confronto dirigenza/allenatore/squadra, aperto dopo le dure parole pronunciate da Thiago Motta dopo la partita con l’Empoli; il fronte mercato rivolto al futuro, con i rumors sugli eventuali sostituti di Motta nel caso in cui l’italo-brasiliano non riuscisse a centrare l’obiettivo della qualificazione alla prossima Champions League; e infine il fronte della contestazione da parte dei tifosi: mentre la squadra ha la possibilità di riaprire il discorso Scudetto e in campionato arriva da quattro vittorie consecutive, gli ultras (da ieri pomeriggio e, in previsione, fino a stasera durante il match) attaccano società, allenatore e giocatori, guardando solo al bicchiere mezzo vuoto dell’eliminazione dalla Coppa Italia e dalla Champions League.
Parlando della lotta Scudetto, Antonio Conte, dopo l’1-1 del suo Napoli contro l’Inter, dichiara: “Anche la Juve è lì in agguato”. Già, ma a Torino chi ci crede davvero?
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