L’ultima certezza è l’arrivo di Cristiano Giuntoli, che si aggiunge alla conferma di Massimiliano Allegri. Un “nuovo” dirigente e un “vecchio” allenatore, capaci di vincere scudetti vicini e lontani, che però non andranno in campo. Perché poi, nel bene e nel male, la differenza la fanno sempre i giocatori scelti e allenati da chi sta in tribuna e in panchina. E allora, pensando alla Juventus che ha appena ripreso la preparazione, si scopre che al di là di Giuntoli e Allegri non ci sono altre certezze, perché al momento i punti interrogativi per l’immediato futuro superano abbondantemente l’unico punto esclamativo che ha accompagnato l’acquisto di Weah junior.
Tanto per incominciare, alla luce delle varie ipotesi scaturite dalle indiscrezioni provenienti dalla sede dell’Uefa, la Juventus rischia davvero di non partecipare alla Convention League come si è meritata in base alla classifica finale, malgrado la penalizzazione? E se sì, esiste il rischio che sia esclusa dalle coppe europee anche nella stagione 2024-2025? Ma soprattutto come e quanto cambierà, in base a questa decisione, la campagna acquisti della Juventus?
In attesa di ricevere questa prima risposta, in un senso o nell’altro, ci sono poi gli altri interrogativi che riguardano il futuro di molti giocatori. Capitan Bonucci, per esempio, è davvero da considerare un “ex” a tutti gli effetti come Cuadrado, oppure accetterà di chiudere la carriera a Torino, avendo ancora un anno di contratto, giocando ancora meno dell’ultima stagione? Le domande più urgenti, però, riguardano Pogba a livello fisico prima di tutto dopo tutti i guai che ha avuto, ma anche a livello contrattuale visto che potrebbe andare in Arabia raggiungendo così Milinkovic Savic, uno degli obiettivi mancati della Juventus insieme con Zaniolo. Accantonato, almeno apparentemente, il dubbio sulla conferma di Szczesny con la conseguente promozione del suo “vice” Perin, stanno invece crescendo gli interrogativi che riguardano Chiesa e Vlahovic, più che mai sul mercato, a dimostrazione del fatto che la Juventus in questi giorni assomiglia a un “cantiere aperto”, con tutti i rischi del caso.
E’ vero che il piatto piange in senso economico, ma è altrettanto vero che perdere Vlahovic e soprattutto Chiesa sarebbe un grave danno tecnico, perché l’attaccante italiano è uno dei pochi esterni che fa la differenza sulla fascia e poi sa anche segnare. Non sarebbe da sottovalutare neppure la partenza del centravanti serbo che ha soltanto 23 anni e non può essere considerato un acquisto sbagliato dopo una stagione in cui tutti alle sue spalle hanno deluso. Kessie, che potrebbe sostituire Pogba, e Berardi che potrebbe sostituire Chiesa, sono grandi nomi ma anche in questo caso non esiste la certezza che le eventuali trattive vadano a buon advantageous.
Il tempo, come sempre, dirà chi ha avuto ragione, ricordando che nel calcio non bisogna sbagliare gli acquisti, ma non bisogna sbagliare nemmeno le cessioni, specialmente quando sono decise dalle società e non sono sollecitate dagli stessi giocatori. Ma soprattutto, nel caso specifico della Juventus, il tempo deve aiutare a sciogliere i tanti interrogativi che circondano i primi passi della nuova squadra. Perché più certezze si hanno, meglio è. Specialmente dopo due stagioni in cui non si è vinto nulla.