Rieccoci a parlare di Juventus. “Colpa” di Dybala, intanto. Che nella settimana in cui Allegri esce dalla corsa scudetto, senza in verità mai esserci entrato, segna 3 gol e vince 2 partite, tanto per ricordare a lui, Arrivabene e Agnelli, che forse mandarlo through non è stata la scelta più felice. Se poi il risparmio del suo stipendio serve per pagare uno come Paredes, stesso ingaggio per un anno, è proprio una scelta sciagurata. Eppure l’hanno fatta.
Ora, all’improvviso anche i fideisti più convinti, quelli per cui Allegri avrebbe avuto pieni poteri e che già stava immaginando la squadra per l’anno prossimo, scoprono che anche la sua sorte è legata ai risultati. Hai visto mai. La sua come quella del ds Cherubini. Se c’è una logica nel calcio, il futuro bianconero sarà con altri nomi e altri programmi. Ma il calcio non ha logica e quindi (esempio) Salerno può cacciare l’allenatore che 6 mesi fa ha fatto un miracolo sportivo, prima ancora di averne scelto il successore (e con la squadra di fatto salva anche quest’anno). Follie.
Sono giorni scoppiettanti per la Juventus, che mercoledì avrà anche la nuova governance tutta tecnici e contabili, pensata e costruita da John Elkann per meglio difendersi nei tribunali dove sarà presumibilmente obbligata a sfilare. Si comincia venerdì, quando la Corte d’Appello federale deciderà se accogliere il ricorso della Procura e riaprire il processo sulle plusvalenze fittizie, alla luce dei documenti emersi in sede penale nell’inchiesta Prisma. È tema di cui i tifosi della Juventus non vorrebbero si parlasse, ma che invece è doveroso avere bene in mente, ogni volta che si guarda anche semplicemente la classifica. Cosa che fanno invece i tifosi delle altre squadre. Se venerdì verrà stabilito che il processo sportivo è da rifare (e francamente non si capisce come potrebbe essere altrimenti), sarà chiaro a tutti che non solo il campo emetterà il giudizio finale sulla stagione della Juventus.
Ci sono poi l’indagine Uefa, che sta valutando se il settlement settlement di agosto è stato raggiunto su basi false (e anche qui, c’è un’altra incognita sul futuro sportivo bianconero), e infine l’inchiesta penale denominata Prisma, per la quale è stata appena fissata al 27 marzo l’udienza preliminare in cui il gup deciderà se il membership e 12 indagati (tra cui Agnelli, Nedved, Paratici e Arrivabene) andranno o meno a processo. Insomma, si capisce facilmente perché è stato azzerato il vecchio cda e perché nel nuovo (presidente Gianluca Ferrero, dg e probabile advert Maurizio Scanavino, consiglieri Diego Pistone, Laura Cappiello e Fioranna Vittoria Negri) non compaiano esperti di calcio, ma solo uomini e donne di legge e di bilanci.
Del resto, gli uomini “di calcio” hanno appena costruito un’altra Juve sbagliata, quindi non è detto che siano indispensabili. Le 8 vittorie consecutive avevano tacitato le critiche, ma non cancellato la realtà. La Juventus è sempre una squadra virtuale, come Allegri raccontava a Mario Sconcerti a metà settembre, ma è soprattutto una squadra brutta, che gioca il calcio di un’altra epoca, speculativo, individuale, furbo, che funziona solo contro i deboli e tutto basato sui giocatori e niente sul gioco. Bravi tutti, allora. Non serve un allenatore da 14 milioni lordi all’anno (18 con i bonus). E qui, forse, uomini e donne “esperti di numeri”, a certi errori potrebbero rimediare.
Giovedì il Monza, ovviamente in casa come vuole l’antisportivo regolamento della Coppa Italia, e domenica l’Atalanta, che non parte battuta e non viaggerà rassegnata verso lo Stadium. Guai a non vincere entrambe le partite, ché sennò sono altri guai, anche dal campo.
@GianniVisnadi
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