Stefano Trinchera, direttore sportivo del Lecce, ha parlato al portale pianetalecce.it affrontando vari temi legati al presente della società salentina. Iniziando dalle forti polemiche successive a Lecce-Milan, in particolare per il gol del potenziale 3-2 annullato a Piccoli: “Noi con gli arbitri facciamo riunioni. Un mese fa è venuto Nasca a dirci che il VAR interviene solo quando c’è un errore evidente del VAR. Se Abisso avesse annullato il gol sul campo lo avrei accettato. Ma se tutti gli addetti ai lavori confermano che il gol period da convalidare, evidentemente non si trattava di un errore evidente dell’arbitro. Se su dieci persone nove esperti dicono che il gol è valido, consentitemi di dire che è un dubbio e non un chiaro errore”.
Quanto vi sentite sicuri con Falcone in porta?
“Falcone è nel pieno della maturità, è pronto per fare il salto di qualità e secondo me merita la Nazionale. Forse sarò di parte. Quelle di Coverciano sono dinamiche che non conosciamo, magari vogliono valorizzare un ragazzo più giovane di Wladimiro. Oggi considero Falcone uno dei migliori 3 portieri della Serie A”.
La Serie A si sta accorgendo di Dorgu.
“Dorgu sta facendo parlare di sé e più il tempo passa più la valutazione aumenta. A gennaio rimarrà con noi. È prematuro fare considerazioni sul futuro, ma Dorgu oggi sta nella bocca di grandi membership europei. Non parlerei della valutazione di un ragazzo che cresce giorno per giorno”.
Joan Gonzalez è in calo?
“I calciatori non sono macchine, hanno dei momenti un po’ sottotono ed è fisiologico. I ragazzi vanno attesi e compresi. Forse abbiamo creato l’errore di aver creato troppe aspettative. Ai giovani bisogna dare l’opportunità di sbagliare. Oggi sembra tornato quello dello scorso anno ed è un ragazzo che può solo crescere perché è giovane, intelligente ed educato. Per caratteristiche si sposa con tutti i sistemi di gioco. Doveva ritrovarsi ed ora siamo contenti”.
E Rafia va a rilento?
“Assolutamente no. È un talento naturale. Mi dispiace la gente lo critichi alla prima sconfitta. A Torino parlai con Manna, suo ex dirigente, che concordava con me sulla qualità del giocatore. Qui fa un lavoro encomiabile, anche di fase difensiva”.