Theo Hernandez, Giroud, Maignan, Kalulu… i tifosi milanisti hanno vissuto e stanno vivendo con ansia e preoccupazione queste due interminabili settimane di avvicinamento all’ultimo derby del 2023, l’unica occasione possibile rimasta per dimostrare ai rivali e a tutto il campionato che il hole con i nerazzurri non è poi così abissale come palesato nelle altre 4 stracittadine dell’anno.
Le prime tre di Serie A ci hanno regalato un Milan inaspettatamente già equilibrato, in forma e pronto per lottare al vertice, nonostante sia stato infarcito di tantissimi nuovi innesti. Grande merito di Pioli che, siamo sicuri, avrebbe rinunciato molto molto volentieri a questa sosta per le nazionali, con conseguente possibile interruzione dell’inerzia positiva di inizio stagione. La recente storia insegna che queste soste, spesso, rimescolano le carte e sovvertono gli equilibri. E a questo proposito, la prima parte di questa “pausa” ha preoccupato non poco il tecnico e i tifosi rossoneri.
Alla vigilia della sosta l’unico da sostituire rispetto alla formazione titolare che ha fatto “tre su tre” in campionato period Tomori, squalificato per il derby. Poi improvvisamente sono diventati “in dubbio” per l’Inter Theo, Giroud, Kalulu e addirittura Maignan. Panico. Comprensibile, giustificato. E paura che anche questo derby possa andare a finire come i precedenti 4, senza gol fatti, con tanti subiti e un’inferiorità evidente. Il tutto con in mezzo un’altra partita delle famigerate “nazionali” e con tutti i rischi derivanti.
Invece, fortunatamente, gran parte degli allarmi sono rientrati. Quello per il portiere non c’è mai stato. Gli altri due “bleus” hanno preso solo due botte e stanno bene, tanto da poter addirittura essere impiegati dal loro ct. L’unico che è e rimane in dubbio è Pierre Kalulu, il cui infortunio peraltro, con la nazionale non c’entra nulla. Non ce ne voglia il buon difensore di origine congolese, ma dei 4 giocatori in dubbio, la sua assenza è quella che ci preoccupa di meno. Maignan, Theo e Giroud sono tre “senatori” di questa squadra e soprattutto hanno dimostrato di essere in forma smagliante. Quei tre fanno “paura” all’Inter, Kalulu di certo no. Siamo stati i primi a sostenere che dal pieno recupero di Kalulu dipenderà molto dell’equilibrio rossonero in questa stagione, ma in questo momento per Pioli non è una prima scelta. Anzi, il tecnico rossonero, non ha ancora deciso definitivamente se il 23enne ex Lione sappia dare il meglio di sé come difensore centrale o come esterno.
Se ci fosse stato Tomori nessuno si sarebbe preoccupato di Kalulu, dunque non facciamone un dramma. Al suo posto gioca Kjaer e cease. Da questo punto di vista l’aspetto più importante sarà quello di continuare a giocare alti e aggressivi, come accadeva con il Milan dello “scudetto”. Di certo la coppia Tomori-Kalulu dell’epoca dava molte più garanzie rispetto a Kjaer-Thiaw per una squadra che vuol pressare “alta” e giocare nella metà campo avversaria. Ma per Pioli sabato sera sarà molto importante non sconfessare questa filosofia di gioco che ha ripreso nelle prime 3 partite di quest’anno abbandonando l’atteggiamento tattico da difesa e contropiede nato a gennaio 2023. Anche se i centrali non sono l’ideale per giocare con la linea “alta”, è fondamentale che Pioli dia alla squadra la fiducia per continuare a seguire il modello delle prime 3 partite e provare advert attaccare l’Inter o almeno a rispondere colpo su colpo agli attacchi nerazzurri.
In questo modo, con coraggio, il Milan potrà vincere o perdere il derby, ma almeno non subirà l’Inter 90 minuti come accaduto nelle ultime occasioni. E, siamo sicuri, il tabellino rossonero non finirà con zero gol e zero occasioni come accaduto in Champions League. Da questo punto di vista, più che per il primato in classifica, per l’aspetto psicologico e di autostima giocare una partita “alla pari” con l’Inter, paradossalmente, in questo momento, è ancora più importante che vincerla.