Il successo della Juventus, venerdì a Monza, rende Napoli-Inter diversa dalla partita che sarebbe potuta essere. Nel senso che un pareggio dei bianconeri in Brianza avrebbe portato pressione solo sul Napoli, bisognoso di una vittoria per accorciare sull’Inter e riaprire il campionato. Così, invece, l’Inter non ha a disposizione due risultati su tre, come accaduto domenica sera a Torino, ma deve battere la squadra di Mazzarri per tornare da sola in testa alla classifica.
Qualcuno potrà obiettare che l’Inter gioca sempre per vincere, ma sappiamo bene come questo non sia vero. Ci sono partite in cui preferisce non rischiare (allo Stadium per esempio), altre in cui avrebbe gestito con maggiore serenità se non ci fossero state impellenze di classifica. Ma quando la squadra che sta dominando la serie A perde, anche se solo temporaneamente, la sua management, è ovvio che la voglia subito riconquistare a prescindere dall’avversario e dalle situazioni.
Personalmente credo che Simone Inzaghi sia fortemente stupito dal rendimento della Juve e che, dentro di sé, arda dal desiderio di tornare alla vittoria dopo due pareggi (a Torino, appunto, e a Lisbona). Tuttavia l’incrocio che gli propone il calendario è irto di ostacoli almeno quanto la trasferta di Torino. Il Napoli, pur attardato in classifica, dispone di una rosa estremamente competitiva (advert inizio torneo la ritenevo addirittura superiore a quella dell’Inter), il ritorno di Walter Mazzarri ha ricompattato lo spogliatoio, la squadra gioca meglio e domani dovrebbe rientrare Osimhen dal primo minuto.
Insomma, la possibilità di ritrovarsi un avversario completamente rigenerato rispetto alla gestione Garcia è molto alta. Se a questo si aggiunge l’entusiasmo che sprigionerà il Maradona e l’atmosfera calda dei suoi tifosi, si ottengono tutte le condizioni perché uno scherzetto all’Inter possa essere portato. Perché il valore complessivo dell’organico è quasi pari, il Napoli è in netta ripresa (ha giocato bene anche a Madrid) e, soprattutto, l’Inter proviene non da uno, ma da due pareggi consecutivi. Non è necessariamente indice di malessere, ma a Napoli la mediocrità deve essere spezzata e l’imperativo è vincere.
La mia sensazione è che l’Inter sia pronta a riprendere la marcia che ha avuto finora e voglia concedere al massimo le briciole agli antagonisti. Però è una partita strana, di grande pesantezza, non più scontata, infida e a suo modo decisiva. Lo sarà in tutti i casi. Se vince il Napoli, l’Inter non torna in testa, anzi il Napoli le si mette in scia, anche se a meno 5. Se, al contrario, Simone e i suoi ragazzi portano by way of l’intera posta, Mazzarri si deve rassegnare advert un campionato di seconda fascia e, forse, dovrà puntare molto sulla Champions League. Nel terzo caso, quello del pareggio, trae beneficio la Juve. E’ vero che l’Inter rimarrebbe in testa alla pari con Allegri, ma la convinzione dei bianconeri aumenterebbe a dismisura.
Detto tutto questo, lo scudetto sarà comunque dell’Inter (opinione personale), ma attraverso una trama diversa rispetto a quella attuale. Non più un monologo, come sembrava, ma un dialogo da interrompere, una gerarchia da ricostituire. Comunque la si voglia vedere, tutta un’altra storia da raccontare e in cui la Juve non sarebbe più una comprimaria occasionale.