Ultimo ma non per importanza, è questo il caso di Leandro Paredes. L’argentino è stato il colpo finale della campagna acquisti della Juventus ma forse quello voluto maggiormente da Massimiliano Allegri, che cercava un regista vero e proprio, in grado di gestire i tempi di gioco. L’uomo di ordine e di qualità che Locatelli aveva dimostrato di poter essere solo in parte. Il gol di Dusan Vlahovic contro lo Spezia pochi secondi dopo l’ingresso di Paredes allo stadio è il giusto auspicio per l’inizio in bianconero dell’argentino.
Spesso Allegri ha aspettato a schierare subito in campo i nuovi acquisti; Kostic è subentrato dalla panchina nella sua prima gara da giocatore della Juve, così come Milik, entrato nel secondo tempo contro la Roma. Paredes no, non è come gli altri; Allegri gli consegnerà la maglia da titolare già domani contro la Fiorentina. Solo due giorni di allenamento per l’ex Argentino, chiamato subito a prendere in mano il centrocampo della Juve, tanto criticato in questi ultimi anni. La rivoluzione in mezzo al campo parte proprio dall’ex Psg, che scalda i motori prima dell’esordio in Champions League, proprio a Parigi. Al suo fianco, ci saranno due tra Locatelli – spostato da mezzala proprio per fare spazio all’argentino – Mckennie e Miretti. Ballottaggi che Allegri si porterà avanti per tutta la stagione e che difficilmente riguarderanno Paredes, arrivato a Torino da pochi giorni e già chiamato a far fare il salto di qualità alla squadra.